Nel cammino del 2025 lasciamoci guidare da tre stelle
Il nuovo anno è iniziato da pochi giorni, lo abbiamo iniziato affidandoci a due “stelle”, non del calcio, ma che caratterizzano fortemente i nostri presepi: Maria, la madre di Gesù e la cometa che ha guidato i Magi.
Maria l’abbiamo pregata come la Madre di Dio e regina della Pace, ma ci ha insegnato anche ad accogliere suo figlio, meditando nel suo cuore tutto ciò che di lui le veniva detto. Per i Magi, esperti scrutatori del cielo, la stella li ha guidati all’incontro con Gesù.
Ma il Centro Sportivo Italiano da quale stella si farà guidare per questo 2025?
Sicuramente una sarà Maria, affinché impariamo, sempre di più, a custodire i nostri atleti, dirigenti, tecnici e arbitri, così da costruire un CSI sempre più unito. Ci affideremo anche alla stella dei Magi, per non adagiarsi e fermarsi, ma avere sempre nel cuore quella domanda: “Dov’è?”. Per cercare Gesù e farlo entrare nella nostra vita da protagonista, per dare senso a tutto quello che siamo chiamati a fare, in primis l’attività sportiva.
Ma la stella che come CSI abbiamo scelto per questo nuovo anno, che ci vede celebrare gli 80 anni di storia e le assemblee elettive ai vari livelli associativi, è quella dell’essere “protagonisti del domani”.
Questa “stella” ci vedrà impegnati in passaggi importanti del cammino associativo, ci richiede uno slancio generoso verso il territorio nazionale, in particolare quelle situazioni dove lo sport può essere risorsa di progresso e sviluppo sociale ed educativo.
Deve spingerci a scelte importanti e ad assumersi incarichi per il bene dell’associazione, ma in particolare per il bene delle persone che amano lo sport e lo vivono in ruoli diversi.
Con lo stesso spirito e consapevolezza vogliano vivere e celebrare il Giubileo della speranza, perché non vogliamo rassegnarci alla guerra, non vogliamo rassegnarci all’ingiustizia: vogliamo aprire il cuore all’amore di Dio che si è fatto carne ed ha scelto di farsi uomo in questa storia, assumendone tutte le fragilità, eccetto il peccato.
Se il Figlio di Dio si è fatto uno di noi, credo proprio che ama la nostra umanità, ama la nostra storia, fino a farla diventare “storia di salvezza”. Amici sportivi, non potremmo essere tutti centravanti, ma ognuno col suo ruolo a dare il meglio perché la squadra del CSI attenga sempre i migliori risultati. Alziamo gli occhi al cielo, lasciamoci guidare dalla stella del protagonismo.