DON ALESSIO ALBERTINI: L’EDUCAZIONE E’ FATICA PER TUTTI, BISOGNA FARE SQUADRA TUTTI INSIEME, A PARTIRE DALLA FAMIGLIA.

Serata partecipata e coinvolgente quella proposta dal Comitato CSI di Sondrio con l’US Chiavennese e il patrocinio del Comune di Chiavenna venerdì 3 marzo con protagonista l’assistente ecclesiastico nazionale del Centro Sportivo Italiano don Alessio Albertini (per chi non lo sapesse fratello del famoso calciatore Demetrio).

Dopo i saluti del direttore generale della Polisportiva US Chiavennese Massimiliano Scordamaglia e del presidente del CSI Sondrio Pierluigi Tenni, l’allenatore e formatore CSI Daniele Tacchini ha spiegato che quattro sono gli ambiti di formazione degli allenatori: tecnico, tattico, fisico e psicologico. Proprio quest’ultimo è quello più importante nei rapporti con i giovani che stanno attraverso un periodo difficile e complicato.

Ampio spazio poi a don Alessio Albertini, come sempre efficace e diretto, che ha spiegato subito che l’educazione è fatica per tutti e bisogna fare squadra tutti insieme, a partire dalla famiglia. Se la famiglia una volta dava una linea di indirizzo ai figli, oggi sono i social che condizionano le scelte dei giovani. L’educazione è un processo ampio che coinvolge tutte le figure educative, non solo quelle in ambito sportivo. Non sono i bambini che vanno “riempiti” di progetti educativi e cose da fare, sono gli adulti che devono capire cosa devono essere e fare per proporsi coerentemente agli altri. Le attuali problematiche degli adolescenti, complice anche il Covid, sono molto aumentare. I nostri giovani hanno molti demoni, al primo posto i “like” per esser riconosciuti. Da parte degli adulti c’è bisogno di uno sguardo che comunichi “tu ce la puoi fare”, valorizzando così la persona senza caricargli delle responsabilità sui risultati, ma con lo scopo di farli crescere in base alle loro potenzialità. “Ai nostri giovani bisogna spiegare il senso della fatica – le parole di Don Alessio – anche nella frustrazione. Il fallimento è l’unico modo per raggiungere il successo, è occasione di crescita. Bisogna imparare a guardare non a quello che non si ha, ma a quello che si ha e a quello che si può fare. A loro volta gli educatori devono far comprendere cosa è la vita e come può essere vissuta. Le parole chiave per un educatore sono: attenzione, pazienza, gratuità  e sorriso”.

Sollecitato dagli interventi in sala, Don Albertini ha specificato che tra società sportiva e famiglia deve esserci la condivisione etica di un patto di corresponsabilità, l’accettazione del principio che si sta tutti insieme, bravi e meno bravi, che tutti i ragazzi devono poter giocare, imparando in base alle proprie capacità.

Significativo anche l’intervento del Parroco di Chiavenna don Andrea Caelli: “E’ necessario creare delle alleanze educative perché l’educazione è prerogativa di tutti e dobbiamo camminare tutti insieme. Non bisogna correre ognuno secondo il proprio settore, ma scambiarci esperienze e solidarizzare di più”.

Per chi si fosse perso l’appuntamento di Chiavenna, nessun problema, Don Alessio Albertini sarà presente a Tirano venerdì 10 marzo alle ore 21.00 presso l’Auditorium delle scuole Trombini per parlare ancora di società sportive e famiglie, una comunità educante”.

Foto di Silvio Guglielmana